Anche a Laurino, come in molti paesi cilentani, molto è stato distrutto attraverso i millenni per l'incuria degli uomini.
Si è cercato dunque di salvare il salvabile, realizzando un piccolo museo-antiquarium, dove è custodito il patrimonio strappato in parte alle viscere della terra, nei pressi di Laurino, le cui remotissime origini sono documentate soprattutto da alcuni giacimenti archeologici come la grotta dei Fraulusi in località Pruno e la Tempa di San Giovanni:
"...Il materiale è collocabile nel Bronzo Medio....... Scarsa e atipica appare l'industria litica su selce mentre compare sporadicamente l'ossidiana, ivi giunta probabilmente dalla piana di Paestum risalendo il corso del Calore...." (Rivista di scienze preistoriche).
Innumerevoli sono i dati relativi all'archeologia raccolti durante gli scavi:
vasi di terracotta, di cui alcuni con le caratteristiche decorazioni dell'epoca: punteggio ad incisione ed excisione;
punte di freccia, macine; lame; resti vegetali ed animali.
Parte di questo materiale è esposto in apposite vetrine, mentre tanto è quello giacente in deposito ed aspetta di essere studiato e catalogato.